Pittore veneto della seconda metà del XVII secolo
Pittore veneto
della seconda metà del XVII secolo
Frate e ragazzo pidocchioso (Opera di misericordia)
1670/1680 ca - Olio su tela
103 x 77 cm., inv. 118
Un ragazzo sta seduto su un tavolaccio di legno. E’ poverissimo, vestito di stracci che lasciano nuda la sua pelle del petto e delle spalle. Sembra assorto nel compiere qualcosa, ma lo sguardo è mesto. Accanto a lui un vecchio dalla fronte rugosa e vestito con un saio, gli sussurra da vicino, forse, qualche parola di conforto. In questa descrizione si potrebbe riconoscere la raffigurazione di un Opera di misericordia (consolare gli afflitti), come è riportato su un’etichetta posta sul retro della tela. Ma la presenza del cavolo sulla destra e soprattutto l’inequivocabile gesto del ragazzo alla ricerca delle pulci fanno pensare ad una più prosaica scena di genere. Luigi Mallé acquistò il dipinto nel 1963 presso la Galleria Giorgio Caretto di Torino. Come si legge sul retro della tela, è riportata l’attribuzione al pittore danese Eberhard Keihlau (Helsingør 1624 – Roma 1687), noto come Monsù Bernardo, allievo di Rembrandt ad Amsterdam e attivo a Bergamo, Venezia e a Roma, dove divenne celebre per i soggetti popolareschi delle scene di genere. Tuttavia da molteplici confronti stilistici con altri autori coevi (Johann Carl Loth, Antonio Zanchi, Giambattista Langetti, Guillaume Courtois detto il Borgognone), sfuma una certezza attributiva in quanto il quadro appare piuttosto un compendio di culture diverse con epicentro l’area veneta della seconda metà del XVII secolo.
Foto: ©Giorgio Olivero