Scheda approfondimento
Dopo la formazione accademica, nel 1925 Terzolo visita Parigi dove, introdotto da Enrico Prampolini, frequenta l’ambiente artistico e culturale. Nel 1934 è invitato alla sua prima Biennale di Venezia (in totale saranno cinque; in quella del 1940 allestisce una mostra personale). Proprio l’ambiente lagunare è protagonista dell’acquarello e china su carta Burano, un veloce scorcio di un canale in cui la fragranza del segno conserva la freschezza dell’impressione visiva appena consegnata sul supporto cartaceo. La linea fluida si aggroviglia e si sofferma appena il tempo necessario per trattenere le forme delle barche, dei lampioni, delle case e del campanile in lontananza. L’opera ha la validità di uno studio en plein air, tradotto con il linguaggio espressivo di un abile paesaggista che sa cogliere una sintesi della varietà dei motivi naturali.