Scheda approfondimento
Dopo i primi riconoscimenti ufficiali e l’invito alla II° Quadriennale di Roma e alla XX° Biennale di Venezia (dove nel 1938 vi sarà presente con una sala personale), Mastroianni abbandona non solo la tradizione classica della scultura, ma anche la rappresentazione figurativa. Sul finire degli anni quaranta si ricollega al dinamismo plastico futurista e alla radicale scomposizione cubista non come pura determinazione di forma ma come fatto emotivo. Il lavoro su carta ha sempre appassionato Mastroianni, attirato costantemente dalle sperimentazioni e da nuove forme in grado di concretizzare la sua potente immaginazione creativa. Nei gessi e cartoni incisi, come Senza titolo, origina un mondo organico dai confini molto incerti. Risalendo nel tempo, figure dense, “materiche”, cariche di espressività e di tensione emotiva si ritrovano sia nelle opere incise che realizzate a inchiostro su cartone raschiato e lacerato. Il dinamismo e l’energia, saranno un elemento costitutivo per l’intera ricerca di Mastroianni, artista poliedrico dalle molteplici inclinazioni (scultura, oreficeria, bassorilievi, scenografie, monumenti, cartoni e arazzi) passata al vaglio delle diverse tendenze artistiche succedutesi nell’arco dei decenni.