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MARIO GOSSO | Diario di una vacanza

Vernissage: sabato 18 marzo 2017 ore 17.00 presso il Museo Luigi Mallè di Dronero.



Il Museo Luigi Mallé ospiterà dal 18 marzo al 16 luglio 2017 la mostra antologica di Mario Gosso intitolata Diario di una vacanza, a cura di Ivana Mulatero.

 L’esposizione rappresenta l’occasione sia per omaggiare e approfondire un artista che da mezzo secolo è protagonista della scena artistica locale e nazionale, sia per ripercorrere il fascinoso rapporto tra la pittura e la calcografia, le loro aree di interesse che hanno favorito una prolifica e fantastica invenzione.

L’attività di Mario Gosso (Busca, Cuneo, 1946), si colloca tra gli episodi salienti dello scenario artistico italiano dell’ultimo quarto del Novecento: la Scuola di Incisione dell’Accademia Albertina di Torino diretta da Mario Calandri e Francesco Franco, e quella di Pittura guidata da Sergio Saroni e Mario Davico, l’attività propositiva di movimenti e gruppi di ricerca sulla scrittura visuale negli anni Sessanta e Settanta. Tra queste due polarità scorrono i decenni di lavoro e si dipana la sua vicenda artistica che affonda da un lato nel rigore dell’apprendimento delle discipline e dall’altro si spinge sul bordo della contemporaneità più sperimentale.

La biografia di Mario Gosso si situa tra questi due momenti, incarnando la figura ideale del peintre-graveur che si dedica all’incisione e alla pittura partendo dalle origini della scrittura in cui coesistono, corpo, gesto e segno per poi sviluppare le ambiguità percettive tra figura e parola, per approdare infine alla rappresentazione di arcani paesaggi scaturiti dalla serrata dialettica, tutta mentale e carica di emozioni, fra il segno che scava una fitta trama di fondo e il colore che si deposita impalpabile.

Tuttavia, pur se il tema figurativo è vario e dominante - melograni, alberi, piume, farfalle, pagine miniate, lattine di coca cola, inchiostri, matite, scodelle, cortili e giostre - nelle opere di Mario Gosso si avverte subito come l’interesse principale sia rivolto alle dinamiche del segno. Questa disposizione a cogliere la natura espressiva del segno, inciso e dipinto, lo porta a compiere un viaggio verso molteplici direzioni. E’ un procedere per accumulo di esperienze, con la messa a punto di numerosi e nuovi procedimenti tecnici, incluso il ricamo rakam e la scrittura cucita, ed è anche un percorso con ripetizioni differenti, riconvertendo o semplicemente sostando tra la parola e la figura con un esito quasi astratto.

Il percorso espositivo è dunque un deliberato “accrochage antologico” che segue l’ordinamento del libro-catalogo dal titolo omonimo “Diario di una vacanza”, edito da Smens con la cura di Gianfranco Schialvino, una nota di Pino Mantovani e un saggio introduttivo di Ivana Mulatero che si sofferma sulle variazioni stilistiche e tematiche.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’artista espone alle più importanti rassegne dedicate alla grafica, dal Premio Internazionale dell’Incisione di Biella (nelle edizioni del 1979-1980-1987-1991), alla numerose Triennali dell’Incisione della Permanente diMilano (dal 1979 al 1993), alla seconda Triennale Internazionale dell’Incisione di Glasgow nel 2004, accanto alle molte mostre personali di pittura e alle pubblicazioni di cartelle di grafica incisa e ai libri d’arte. Sue opere sono documentate e censite nel “Repertorio degli Incisori Italiani” del Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne di Bagnacavallo (Ravenna).

L’esposizione presenterà più di sessanta opere che illustrano il percorso di Mario Gosso, mettendo in luce l’inclinazione più poetica e sperimentale dell’artista e la sua attività al confine tra incisione e pittura, oltre a una selezione di lastre indicative di un repertorio ampio di materiali per una calcografia non ortodossa.

La mostra offre un particolare souvenir da portare a casa e appendere in salotto: uno speciale e apposito timbro, creato dall’artista e presente in mostra, è a disposizione del visitatore che può così vivere l’emozione di stampare ex novo una xilografia originata da segno e colore.

Realizzata dal Museo Luigi Mallé con la segreteria organizzativa di Espaci Occitan, il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Dronero e dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, la mostra è curata da Ivana Mulatero (cui si deve anche la predisposizione del progetto scientifico e il sussidio comunicativo nelle sale espositive).

Il Museo Luigi Mallé s’inserisce a pieno titolo in un progetto di sviluppo culturale locale, attraverso le collaborazioni con le associazioni del territorio e con la partecipazione alla rete Musei Valli Maira e Grana organizzata da Espaci Occitan.

 

 

 

Pubblicazioni e articoli:
Corriere di Saluzzo
Gazzetta di Saluzzo
La Guida
Fulvia Giacosa
 

Foto di R. Beltramo

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