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Per approfondire

Graham Sutherland

(Londra 1903-1980)

 

Crocifisso (1964)

Pastello, tempera, matita su carta, 21,3 x 16,5, inv. 26.

Firmato e datato Sutherland / 25-IV-64»

L'opera è riconoscibile nell'elenco allegato all'inventario d'eredità, collocata nel salotto al piano terreno.

 

Il tema più tragico dell'iconografia cristiana, la passione di Cristo, è stato trattato alcune volte con impressionante forza drammatica da Sutherland, che rappresenta ai suoi livelli più alti l'arte inglese della parte centrale del secolo insieme ad Henry Moore, Ben Nicholson e Francis Bacon. Nel 1946, quando gli fu affidata la commissione di una Crocifissione per la chiesa di San Matteo di Northampton, Sutherland, che si era rivolto prima di allora soprattutto al paesaggio e al mondo naturale, affrontò per la prima volta il tema della figura umana. Il suo modo inquietante di vedere il mondo, che partecipa soprattutto della sofferenza e della violenza di cui la vita animale, vegetale e umana sono conteste, la sua scrittura graffiante, i suoi colori raffinati e velenosi hanno prodotto le più laceranti interpretazioni moderne della tragedia della vita di Cristo (Deposizione, 1946, Cambridge, Fitzwilliam Museum; Due disegni per una Crocifissione, 1946, collezione della famiglia dell'Autore). A Torino Sutherland fu conosciuto attraverso la Galleria Galatea dal 1961 e nel 1965 la Galleria Civica organizzò la prima grande mostra che il pittore inglese abbia avuto in Italia. Forse in quell'occasione, in cui Sutherland fu ospite della Città di Torino, Mallé ebbe modo di procurarsi, o ebbe in dono dall'Autore stesso, questo piccolo intenso pastello dove, sullo sfondo di nero assoluto soffre e si torce con la stessa urlante drammaticità della Crocefissione di Northampton, lo scheletro bianco del Cristo, emanando un alone di luce sulfurea.

 

Rosanna Maggio Serra, in E. Ragusa (a cura di), Museo Mallé Dronero, L’Artistica Savigliano, 1995, pp.168-169.

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