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Scheda approfondimento: Ritratto di giovane uomo a mezzo busto

Ritratto di giovane uomo a mezzo busto (1775-80 c.)

Pastello su carta azzurra incollata su tela,
61 x 50,5 cm., inv. 86
Iscrizioni: «5988» a gesso bianco, sul controfondo; «912 A/3 » a tempera nera, sulla tela.
Acquisto nel marzo 1970 da Armando Colombari. Torino.
Restauro: 1995, Nicola, Aramengo (AT).
L'opera è riconoscibile nell'elenco allegato all'inventario di eredità, collocata nel salotto.

 

L'autore di questo bel ritratto a pastello e sicuramente un artista di ambito francese attivo nella seconda metà del XVIII secolo. Questo pittore aveva sicuramente visto le opere dei grandi pastellisti operanti a Parigi e nella provincia, che avevano ritratto gli aristocratici, gli attori di teatro, i grandi scrittori dell'epoca. La tecnica del pastello era infatti molto richiesta in Francia a partire dagli anni venti del Settecento, quando Rosalba Carriera si era recata a Parigi su richiesta del Crozat e del Mariette, grandi collezionisti e conoscitori d'arte. La polvere colorata dei gessetti ben si adattava all'arredo dei « cabinets de comfort et d'agrement » che richiedevano ritratti di piccole dimensioni, accanto agli specchi, agli stucchi bianchi e ai soffitti dorati.
Più che a Maurice Quentin de La Tour, questo artista sembra rifarsi a certa ritrattistica infantile di Jean-Baptiste Perronneau (1715-1783), anche se qui non troviamo quel tratto sfrangiato e schiumoso e quello studio di ombre e di riflessi sui toni del verde e del blu, o dell'arancio, che caratterizzano Perronneau. La tecnica molto levigata, indica un lungo lavoro di sovrapposizione dei colori, ben legati tra Toro dal sapiente uso dello sfumino. La resa delicata dei tratti somatici ricorda molto alcuni ritratti di Louis-Michel Van Loo (1707-1771), che eseguiva « scene di conversazione » molto richieste. La posa convenzionale, la tavolozza vivace per gli abiti, e sui toni del rosa e grigio per la carnagione, fanno anche pensare ad artisti come Louis Tocque (1696-1772) attivi fino agli anni settanta del secolo. Sicuramente si tratta di un pittore operante nella provincia francese, e in particolare a Chambery, in quanto il quadro era conservato in un castello nei dintorni della città, prima di essere acquistato dall'antiquario Velaire, di Parigi (1969-70), quindi da Armando Colombari, che lo vendette poco dopo al Mallé, nel marzo 1970. Il personaggio ritratto apparteneva certo alla famiglia presso la quale era conservato il quadro. L'abbigliamento conferma l'origine del giovinetto: il bel panciotto rosso a ricami, la giacca bleu, con applicazioni oro, il tricorno nero, denotano l'appartenenza a una famiglia aristocratica. Si tratta di un ritratto ufficiale che presuppose la conoscenza dei ritratti psicologici di La Tour, nei quali l'attenzione e puntata sul personaggio e sul suo carattere, piuttosto che sul "decor". La posa del ragazzo, con la mano nascosta nel panciotto, che regge il cappello da braccio, di moda soprattutto nella seconda metà del secolo, la camicia a "tour-de-col", arricchita da una cravatta di batista e non dal ricco "jabot" in use find alla prima meta del secolo, la giacca sancrata, senza collo e la parrucca a riccioli naturali, "a bourse", con un sacchettino di taffetas nero che tiene i capelli raccolti sulla nuca, ci fanno datare questo pastello alla fine del secolo, in particolare agli anni attorno al 1775-80. M.B. di P.

 

Marcella Beraudi di Pralormo, in E. Ragusa (a cura di), Museo Mallé Dronero, L’Artistica Savigliano, 1995.

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