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Scheda approfondimento: Ritratto di uomo a mezzo busto

Pastellista francese, metà sec. XVIII

 

Ritratto di uomo a mezzo busto

(1750-60 c.)
Pastello su carta ce incollata su tela
55 x 45 cm., inv. 87.
Etichetta incollata sul controfondo, ora so «Armando Colombari via Alfieri, 19 Torino ».
Acquisto nel marzo da Armando Colombari Torino. L'opera e riconoscibile nell'elenco allegato all'inventario di eredità, collocata nel salotto.

 

L'autore di questo ritratto e un pastellista francese attivo attorno alla meta del secolo XVIII, quando tale tecnica era richiesta da tutte le corti europee. L'artista è di difficile identificazione, considerando che in Francia, verso il 1750, moltissimi pittori si erano cimentati in questa tecnica, oltre ai ben noti Maurice Quentin de La Tour e Jean-Baptiste Perronneau. Senza dubbio questo pittore conosceva i risultati raggiunti da La Tour, che aveva puntato su un nuovo tipo di ritratto, molto diverso da quello ufficiale seicentesco, che si basava sulla rappresentazione dello stato sociale del committente. Siamo di fronte a un tentativo di indagine psicologica del personaggio, colto in modo studiatamente semplice, di tre quarti, con un abbigliamento sobrio, su fondo neutro. La tecnica molto sfumata per l'incarnato, con strati di colore sovrapposti e lavorati come se dovessero penetrare nel supporto cartaceo, è pero lontana sia da quella di La Tour, più graffiante, con giochi di tratteggi ben visibili, sia da quella spumeggiante di Perronneau. La resa dei particolari, come la cravatta annodata alla camicia a "tour-de-col", con diverse tonalità di grigi e di bianchi, e la costruzione stessa delle pieghe, fanno pensare agli accessori dei ritratti a mezzo busto che Jean Valade (1710-1787), allievo di Charles Coypel, eseguiva intorno al 1760, quando aveva abbandonato le raffigurazioni più complesse, a figura intera, ambientate nei sontuosi interni settecenteschi. D'altra parte la tavolozza fredda, dominata dal grigio scuro dello sfondo, e dai bianchi e grigi della parrucca e della camicia, arricchita dal blu e dal verde salvia della giacca da camera, e riscaldata dai toni vagamente aranciati della carnagione, si allontana dai toni normalmente più caldi di Valade, e potrebbe richiamare l'ambito di Guillaume Voiriot (1713-1799), pastellista apprezzato da Diderot, membro dell'Academie dal 1759, di cui si conoscono pochissime opere. Se consideriamo che il ritratto era conservato, insieme all'altro pastello in questa collezione, in un castello nei dintorni di Chambery, prima di essere acquistato dall'antiquario parigino Velaire (1969-70) e successivamente da Armando Colombari, nel 1970, che lo vendette nel marzo dello stesso anno a Mallé, l'autore poteva far parte del gran numero di pastellisti attivi nella provincia francese, al servizio dell'aristocrazia e della borghesia. In questo periodo era consuetudine far eseguire copie a pastello dal ritratto originale a olio, da inviare in dono; è un'ipotesi che potrebbe valere anche per questo quadro. Il personaggio rappresentato è, molto probabilmente, un membro della famiglia di Chambery presso cui era conservato il quadro. L'impostazione del ritratto, intima e familiare, l'abbigliamento semplice e la parrucca "a noeuds", coi capelli raccolti in piccole code dietro la nuca, fanno datare il pastello all'inizio della seconda metà del secolo XVIII, più precisamente agli anni intorno al 1750-60. M.B. di P.

 

Marcella Beraudi di Pralormo, in E. Ragusa (a cura di), Museo Mallé Dronero, L’Artistica Savigliano, 1995.

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