Pittore genovese della prima metà del XVII secolo
Pittore genovese
della prima metà del XVII secolo
Loth e le figlie
1620/1630 ca - Olio su tela
154 x 124 cm., inv. 122
Il grande dipinto raffigura Loth, nipote di Abramo, che abitava nella pianura di Sodoma e che scampò al fuoco distruttore della città, come si vede sulla destra della scena, mentre sua moglie, disobbedendo agli ordini divini, perì. Rimasto solo con le due figlie dovette riparare in una grotta sulle montagne e in queste aspre solitudini continuò i suoi giorni fino a quando le due figlie, mosse dalla preoccupazione della fine della propria famiglia, ricorsero all’incesto. Ubriacarono il padre e lo spinsero a renderle incinte. Il dipinto raffigura proprio il momento in cui la figlia maggiore, seduta sulle ginocchia del padre, gli sta offrendo un calice di vino, la sorella più giovane tiene in mano un’anfora. L’opera è caratterizzata da una dominante cromatica modulata sui toni rosso bruni, caldi e intensi, che permea tutta la composizione. Le tre figure sono vigorose e giganteggiano nella scena, con rese realistiche dell’anatomia e con una scelta di illuminare in modo netto i corpi che crea ampie zone d’ombra, come sul volto e sulle spalle della figlia maggiore. Questi particolari stilistici fanno avanzare l’ipotesi di attribuire la tela al genovese Domenico Fiasella, noto per una linea figurativa attenta sia alla componente naturalistica di matrice caravaggesca e sia ai modi accademici della scuola classicista bolognese di Guido Reni.
Foto: ©Giorgio Olivero